Se un tempo la mafia era un'associazione diversa dallo Stato, con la collaborazione della mafia con lo Stato fascista e con gli Alleati durante la seconda guerra mondiale, la mafia entra a "buon diritto" come Istituzione dello Stato Italiano. Indubbiamente copre un ruolo criminale in antitesi al controllo del territorio che dovrebbe essere fatto dalle Istituzioni della Repubblica, tuttavia entra nella logica Istituzionale. Un ruolo Istituzionale che gli viene riconosciuto da partiti di governo, come la Democrazia Cristiana, dalla chiesa cattolica e da presidenti del Consiglio Italiani come Giulio Andreotti.
Oggi come oggi, per mafia non si può più intendere come "un'organizzazione criminale definita", anche se indubbiamente esistono delle associazioni criminali di tipo mafioso, ma dobbiamo intendere un tipo di relazione fra Istituzione e cittadino in cui il cittadino è soggetto di rapina e di aggressione da parte delle Istituzioni che ne ignorano diritti e non ottemperano ai doveri nei suoi confronti.
In questo contesto, azione mafiosa è quella di Giorgio Napolitano che, nel suo ruolo, firma il Lodo Alfano e il Decreto sulla Sicurezza, anziché sollevare un problema di legittimità Costituzionale, ledendo, di fatto, i diritti dei cittadini e introducendo, nell'ordinamento democratico, principi propri della monarchia assoluta o dell'ideologia nazista che la Corte Costituzionale sarà costretta a cancellare. Nel frattempo, fra la firma della legge illegale e l'intervento della Corte Costituzionale su quei provvedimenti, i cittadini sono costretti a vivere in una situazione di illegalità democratica riconducibile alle dinamiche comportamentali dei mafiosi.
Per mafia si intende la moderna concezione dell'economia liberale. Quella espressa da Elsa Fornero nell'aggressione agli esodati (per i quali lo Stato si era impegnato) o l'aggressione ai cittadini di Mario Monti che per "risanare il bilancio dello Stato" non trova nulla di meglio che violare, trasformandoli in carta straccia, gli accordi che i cittadini hanno stipulato con le Istituzioni.
Per mafia si intende quell'ideologia liberale secondo cui l'individuo è oggetto di possesso di un padrone, economico o sociale, e le Istituzioni militari dello Stato provvedono, non a garantire i principi Costituzionali, ma a bastonare e violentare i cittadini qualora rivendichino i loro diritti Costituzionali.
In questo contesto, non vengono messi in discussione i principi mafiosi sul controllo delle persone e del territorio, ma lo Stato ed, eventualmente, le organizzazioni criminali si contendono su chi deve o può usare i metodi mafiosi su quello specifico territorio. In questo contesto, lo Stato non fa una "guerra alla mafia", ma fa una "guerra di mafia" per garantirsi il controllo del territorio.
In questo contesto e in questo significato, parliamo di Stato Mafia.
Come si costituisce lo Stato mafia.
Come si esce dallo Stato mafia.
La sentenza della Corte Costituzionale contro il Lodo Schifani (testo integrale).
Diario analitico della campagna elettorale per le elezioni europee 2009.
Conclusioni dei problemi posti e dei risultati elettorali delle elezioni europee in Italia nel 2009.
Marghera, 05 luglio 2012 Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Lo Stato non ha sconfitto la mafia, ma la mafia è diventata Stato. Andreotti usava il potere di controllo del territorio della Mafia per controllare lo Stato. Tentare colpi di Stato. Attentare alle istituzioni. Alla fine, i metodi della Mafia sono diventati i metodi dello Stato.