Conclusioni dei
problemi posti dalle
Elezioni
Europee in Italia nel 2009
Di Claudio Simeoni
Questi
sono i risultati conclusivi delle elezioni europee del 2009 in Italia. Fuori
del Parlamento Europeo rimangono circa l’8-9% di voti dei due gruppi comunisti
e del gruppo radicale:
In Italia il Popolo delle Libertà si è aggiudicato il 35,26% con 29
seggi seguito dal Partito Democratico con 22 seggi (+26,13%). Dai risultati
emerge una Lega rafforzata con 9 seggi al Parlamento europeo (10,2%) seguita
dall'Italia dei Valori di Di Pietro con l'8% e 7
seggi. L'Udc di Pierferdinando Casini infine ha fatto registrare un 6,51% con 5
seggi assegnati. (CD)
(fonte: La Stampa)
Le
elezioni, all’insegna della frequentazione minorile di Berlusconi, si sono
concluse.
E’ un
po’ difficile affrontare le elezioni con lo strapotere nell’informazione di
Silvio Berlusconi che sta portando l’Italia allo sfascio: continuerà a
convincere gli italiani che tutto va bene fino a portarli sull’orlo del baratro
e mentre li spinge giù.
L’adnkronos pubblica i dati della ricerca del Censis su come
gli italiani si sono costruiti la loro opinione elettorale:
Roma, 9 giu. (Adnkronos) - "La televisione resta il principale mezzo
utilizzato dagli italiani per formarsi un'opinione sull'offerta politica".
Lo afferma il Censis, all'indomani del voto per le europee e le amministrative,
sulla base di un'indagine, sottolineando che "solo un quarto degli
elettori si e' affidato ai giornali, uno su dieci per informarsi ha letto il
materiale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, e simili), mentre
Internet rappresenta la fonte di informazione per una fetta ancora minoritaria
del corpo elettorale, eccetto che tra i giovani".
Secondo
l'indagine, durante la campagna elettorale per le elezioni europee il 69,3%
degli elettori si e' informato attraverso le notizie e i commenti trasmessi dai
telegiornali per scegliere chi votare. I Tg restano il principale mezzo per
orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (il dato sale, in questo
caso, al 76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%).
Al secondo
posto ancora la tv, con i programmi giornalistici di approfondimento ('Porta a
porta', 'Matrix' e simili), a cui si e' affidato il 30,6% degli elettori. Si
tratta soprattutto delle persone piu' istruite (il
dato sale, in questo caso, al 37%) e residenti nelle grandi citta',
con piu' di 100.000 abitanti (con quote che oscillano
tra il 36% e il 40%), mentre i giovani risultano meno coinvolti da questo
format televisivo (il 22,3% nella classe d'eta' 18-29
anni). (segue)
Con
questa situazione, soltanto una condizione di grave conflittualità sociale può
modificare i rapporti di forza nella società civile: l’inganno di Berlusconi
può essere smascherato solo con l’aggravarsi delle condizioni di vita delle
persone. Solo che le persone, quando smaschereranno l’inganno, non avranno
altra soluzione per veicolare la loro angoscia se non la violenza sociale.
Tanto più le persone non riusciranno ad avere giustizia per l’inganno subito;
tanto più quest’inganno ha aggravato le loro condizioni di vita; tanto più
violenta sarà la reazione per uscire dallo stallo sociale.
Da un
lato la frequentazione di minori di Berlusconi ha bloccato il suo progetto di
aggressione allo Stato e alle Istituzioni Costituzionali, dall’altro ha fornito
da alibi ai media per non mettere in luce la gravità della crisi economica con
un Brunetta che continua a negarla:
“La crisi, ha
spiegato ancora il ministro, ha creato 300-400 mila disoccupati cassaintegrati,
tutti con un'integrazione a reddito. «È un dato grave e preoccupante, ma non
gravissimo. Infatti a fronte di queste migliaia, continuiamo ad avere 15
milioni di posti di lavoro dipendente - ha sottolineato Brunetta - per questi
le dinamiche salariali progrediscono del 3-4% annuo e il potere di acquisto è
aumentato», grazie ad un'inflazione in calo. «Sembra paradossale e
controcorrente - ha aggiunto Brunetta di fronte alla platea riunita dalla
Confindustria per la giornata dell'innovazione e che di fronte alle parole del
ministro ha comunicato a rumoreggiare - ma queste sono le statistiche».”
(fonte:
Il Gazzettino)
Ora
che i giochi elettorali stanno finendo, si spera che i dati sulla crisi
economica vengano diffusi con una certa frequenza.
Anche
se il disastro economico è arrivato, non ha ancora intaccato gli italiani al
punto tale da cercare nuovi e diversi sistemi di aggregazione. Così Berlusconi
ha buon gioco nel mantenere le divisioni fra le masse. Il gioco di Berlusconi
andrebbe in porto soltanto se la crisi cessasse in quest’estate e non se
questa, come i dati indicano, continua ad aumentare la disoccupazione per tutta
l’estate e per l’autunno.
In
quel caso non sono più masse elettorali da affrontare, ma masse in piazza e con
una popolazione carceraria che si avvia rapidamente ai 70.000 detenuti, verso
il raddoppio della capienza delle carceri italiane, la miscela è esplosiva.
Il
vecchio muore e il nuovo nasce. Morire e nascere comporta sempre un dolore per
il presente e ancora non si è quantificato il dolore che sarà prodotto nella
società attuale. Non ci sono ricette per uscire dall’attuale crisi, c’è la
possibilità di salvare i diritti civili della società e di liberalizzare la
struttura economica. Bersani ci ha provato e Bersani è stato messo alla porta.
Rimane
la questione della condanna di Mills e rimane la
frequentazione con minorenni di Berlusconi.
Questioni
aperte che dovranno essere affrontate solo in un modo: le dimissioni di
Berlusconi!
L’Italia
si appresta a gestire il G8 con un Berlusconi accusato pubblicamente di
corrompere i testimoni per assicurarsi, sia a sé che ad altri ingiusti
profitti; Berlusconi accusato di traffico di minorenni (la farfallina che
caratterizzava le ragazzine frequentate come una nuova forma di
massoneria-cattolica che marchia le persone trasformandole in bestiame).
Questo
personaggio dovrebbe gestire il G8. C’è il pericolo che quella volta gli fecero
pat, pat, sulla testa, oggi
gli “sputino” direttamente in faccia. Se non i capi di stato stranieri,
sicuramente la stampa estera.
La
cronaca che ha portato a questo risultato è questa:
Diario elettorale europeo 10 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 11 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 12 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 13 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 14 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 15 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 16 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 17 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 18 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 19 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 20 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 21 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 22 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 23 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 24 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 25 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 26 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 27 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 28 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 29 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 30 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 31 maggio 2009.
Diario elettorale europeo 01 giugno 2009.
Diario elettorale europeo 02 giugno 2009.
Diario elettorale europeo 03 giugno 2009.
E’ la
peggiore campagna elettorale che si sia vista?
No! E’
forse la più folle. All’interno della peggiore crisi economica che attraversa l’Italia
e il mondo, i politici che dovrebbero guidare la trasformazione in corso, erano
letteralmente paralizzati. Andavano farneticando che la crisi non esiste e
cacciavano la testa sotto il tappeto per non vedere. Il paese andava in
sofferenza e la questione morale distruggeva il paese. Da un lato il moralista
Bondi, al servizio del Vaticano censurava la sessualità degli italiani, dall’altro
lato accusava di “moralismo” le porcate di Berlusconi e il suo disprezzo per
gli Italiani e per la Costituzione della Repubblica.
Su
questo il teatrante Berlusconi gioca con i suoi effetti di scena e i politici
non sanno distinguere fra virtuale e reale; fra asservimento e dignità
Costituzionale.
Un
governo che per non essere accusato di incapacità nell’affrontare la crisi
economica aggredisce e distrugge la
struttura Costituzionale per garantirsi il diritto di onnipotenza che lo rende
esente da critica. Per difendersi dalla critica il governo Berlusconi
aggredisce i fondamenti Costituzionali con la complicità del Presidente della
Repubblica che fatica a scorgere la differenza fra un regime monarchico e un
regime democratico.
Marghera
10 giugno 2009
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Claudio Simeoni
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